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L’Automobile Club Messina per la mobilità nell’Area dello Stretto

L’Automobile Club Messina per la mobilità nell’Area
dello Stretto

 

 

 In uno degli editoriali della rivista trimestrale del nostro Automobile Club Provinciale avevamo già avuto modo di focalizzare alcuni appunti per una migliore (sic!) mobilità nell’Area
dello Stretto. Erano raccomandazioni rivolte al Signor Sindaco Accorinti da poco insidiatosi. Ci sembra proprio che siano rimaste inascoltate! Ed allora torniamo nuovamente sull’argomento!

 Si parla spesso - forse anche a sproposito - di processo di conurbamento nell’Area dello Stretto ma poi - more solito - non si affronta con la dovuta incisività e determinazione la questione del nostro interfaccia calabro nel sistema trasportistico dell’attraversamento del tratto di mare che divide le due sponde. Tutto è rimasto circoscritto a solo programmatici tavoli tecnici poi anche seguiti da scenografiche ed amene passeggiate collettive in pullman !

 Poco a fronte delle pressanti esigenze delle comunità che si affacciano su uno dei tratti di mare più belli del Mondo.

 Anche se con perplessità di tipo tecnico non completamente fugate - vedi i recenti e ripetuti insabbiamenti dell’attuale approdo - si è ormai prossimi all’avvio dei lavori a Tremestieri del nuovo Porto per traghetti sponda siciliana - ma, tragicamente, ancora non si è provveduto a programmare qualcosa che impedisca che - come oggi avviene - la durata della traversata abbia tempi quasi triplicati rispetto alle partenze dalla Rada San Francesco con un lungo tragitto anche "in mare aperto".

 Con buona pace anche di quel nostro Assessore che continua a sostenere che questo non sia un grave problema, da Tremestieri non si può più andare fino a Villa San Giovanni! Il nostro interfaccia logico e naturale deve essere Reggio Calabria!


Le interlocuzioni avviate con la Provincia ed il Comune di Reggio Calabria, fino adesso solo formali, devono finalmente assumere carattere di operativa congruità. 

 La soluzione c’è ed è a portata di mano. Ubicare l’approdo reggino per i traghetti nella zona portuale di quel territorio quasi al termine del pennello autostradale e ben prima (!) dell’abitato di Reggio consentirebbe un comodo collegamento con le Vie di grande comunicazione senza minimamente interferire con la viabilità cittadina. 

 Tale ubicazione potrebbe anche costituire l’occasione per completare l’attrezzamento funzionale di quell’ultima tratta autostradale, la cui assolutamente necessaria ristrutturazione è stata invece sacrificata sull’altare dall’esigenza di chiudere "in qualche
modo" l’eterno cantiere della Salerno-Reggio Calabria. 

 Del resto per il traffico gommato leggero, pur restando la necessità di finalmente liberare la Rada San Francesco, risulterebbe assolutamente improponibile la previsione di tratte marine che, di fatto, vanificherebbero ogni ipotizzato tentativo di reale conurbazione. Ciò naturalmente dopo avere bene riflettuto se sia immaginabile e/o possibile trasferire anche il traffico leggero nel costruendo Porto di Tremestieri.

 Per fornire un nostro fattivo ed operativo contributo al dibattito che certamente interesserà le popolazioni dei territori reggini potremmo, in contemporanea con la detta ipotesi di ubicazione dello scalo reggino, prevedere sulla nostra sponda un "sistema" che in qualche modo venga in soccorso alla attuale asfittica attività dell’Aeroporto che eufemisticamente viene denominato "dello Stretto".

 Nella costa esterna della falce del nostro Porto storico, precisamente nelle aree ex Degassifica ed ex Cantiere Cassaro, potrebbe essere ubicata l’interfaccia siciliana di quell’aeroporto.

Il collegamento via mare sarebbe affidato a mezzi veloci - aliscafi e/o scafi monocarena - che farebbero la spola tra gli imbarcaderi siciliani - sia la ex Degassifica che gli ex Cantieri Cassaro avevano pontili assolutamente operativi che potrebbero essere non difficilmente riattati - e quello reggino che, in atto inutilizzato, è già presente all’interno della stessa area aeroportuale. A terra, sulla sponda messinese, si provvederebbe a realizzare un terminal completamente operativo con aree custodite di parcamento veicoli, reception per autonoleggi, terminali per bus e navette gommate, e naturalmente possibilità di effettuare anche ceck e controllo bagagli. Passeggeri e bagagli verrebbero quindi imbarcati sui mezzi navali veloci e quindi trasbordati già all’interno dell’area aeroportuale.

 Sarebbe questo - e forse solo questo - il modo di rendere appetibile per l’utenza messinese lo scalo reggino . Difatti l’offerta dell’Aeroporto di Catania - certamente assai ampia e diversificata - può essere messa in qualche modo in concorrenziale discussione solo se si agisce sui tempi di trasferimento da e per l’aeroporto. Al momento per usufruire dello scalo catanese, partendo da Messina centro, bisogna muoversi due ore prima del volo. Se vogliamo tentare di utilizzare l’aereostazione di Reggio questi tempi devono essere più contenuti. La soluzione prima proposta è forse l’unica che può traguardare tale scopo. Più utenti potenziali per lo scalo

reggino significherebbero anche maggiore operatività di quel sito con più tratte programmate. Ne trarrebbero giovamento principalmente i passeggeri calabresi e tra essi anche quelli di Villa San Giovanni che da quanto proposto nella prima parte della presente avrebbero solo benefici in termini di migliore qualità della vita. 

Messina, lì 28.02.2018

  AUTOMOBILE CLUB MESSINA

         Il Presidente

 F.to dott. ing. Massimo Rinaldi